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TRANSFER PRICING: EFFETTO COVID-19 E AGGIUSTAMENTI DI FINE ANNO
L’anno in corso, segnato dalla pandemia mondiale Covid-19, ha sicuramente sconvolto il mondo intero sotto molteplici punti di vista. Le chiusure generalizzate delle attività economiche, la necessità di intervenire con aiuti statali, i contraccolpi psicologici e molti altri fattori hanno influito negativamente anche sull’economia globale, mettendo sotto stress anche i modelli produttivi e distributivi solitamente adottati dai gruppi multinazionali di qualsiasi dimensione. Per questi ultimi, ha così avuto inizio un processo di revisione strategica delle supply chain che avrà impatti non soltanto sul breve periodo (2020-2022), bensì anche sul medio termine (2023-2025). Tra le tematiche più in discussione all’interno dei gruppi rientrano sicuramente:
- la suddivisione degli utili (oggi, in molti contesti, perdite) tra la casa-madre (principal) e le consociate a basso profilo di rischio (ad esempio, produttori conto terzi e distributori a rischio limitato);
- la remunerazione degli intangibili, impiegati sia sul lato produttivo che su quello distributivo;
- l’eventuale condivisione a livello di gruppo di sussidi pubblici cui possono aver accesso alcune consociate;
- la revisione dei credit rating delle filiali coinvolte in strumenti finanziari di gruppo quali ad esempio finanziamenti intercompany, garanzie, cash-pooling e altro;
- la gestione di contratti infragruppo per l’erogazione di servizi di supporto centralizzati (e.g., cost sharing agreements) e di contratti per lo sviluppo congiunto di intangibili (e.g., cost contribution arrangements).
Tutte le tematiche appena sopra citate vanno dunque ad interessare la più generale attribuzione di funzioni, rischi e beni (assets) alle singole società del gruppo in relazione alle diverse tipologie di transazioni intercompany in cui esse sono coinvolte, mettendo potenzialmente in luce anche aspetti critici dei modelli fin qui adottati.
Di conseguenza, in attesa che l’OCSE licenzi (sperabilmente entro fine anno) indicazioni metodologiche condivise con le amministrazioni finanziarie dei paesi membri su come gestire il transfer pricing in tempo di pandemia, i gruppi multinazionali sono già chiamati a valutare oggi eventuali correttivi alle politiche sui prezzi di trasferimento adottate nel corso di questo 2020 per tenere debitamente conto del mutato contesto economico. La criticità delle scelte che oggi sono compiute si manifesterà nei prossimi anni allorquando le amministrazioni finanziarie procederanno alla verifica fiscale dei periodi colpiti dal Covid-19, con potenziale rischio di doppia tassazione.
Quindi, è necessario che qualsiasi modifica oggi introdotta, venga attentamente valutata sulla base dei dati (odierni e prospettici) attualmente disponibili. Le implicazioni economiche (sui risultati delle singole società del gruppo oltre che a livello consolidato) e legali (sulla formulazione dei contratti intercompany) sono sicuramente molteplici e complesse.
Per questi motivi, il dipartimento Transfer Pricing & Tax Value Chain del nostro studio è a disposizione dei gruppi multinazionali per fornire l’assistenza specialistica necessaria ad analizzare e gestire tutti gli aspetti connessi al transfer pricing e alla supply chain in un contesto complesso come quello che – insieme – stiamo affrontando oggi.
Cordiali saluti
HAGER & PARTNERS
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